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Green Pass italiano: arma di discriminazione di massa. Depositata interrogazione in Commissione europea

28.07.2021

L’art. 36 del Regolamento (UE) 2021/953 prevede esplicitamente la necessità di “evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate”.

L’art. 36 del Regolamento (UE) 2021/953 prevede esplicitamente la necessità di “evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate”. Permettere alle solo persone munite di Green Pass di svolgere alcune attività relative alla vita quotidiana, come sedere ai tavolini di un bar o di un ristorante, è altamente discriminatorio, oltreché pericoloso. Il messaggio erroneo che si sta diffondendo infatti è “se ti vaccini, non puoi essere contagiato e non puoi trasmettere il virus ad altri”. È invece scientificamente dimostrato che coloro che si sono vaccinati possono essere portatori del virus COVID-19 e trasmetterlo agli altri tanto quanto coloro che non possono o non vogliono ricevere queste terapie geniche autorizzate al fine emergenziale. Basti pensare a quanto accaduto in Olanda dove, a seguito di una grande manifestazione a cui hanno avuto accesso solo vaccinati e tamponati, è scoppiato un focolaio.  A questa sorta di “apartheid tra vaccinati e non vaccinati” si aggiunge poi anche una discriminazione economica. Il costo dei tamponi e la frequenza con cui a causa del Green Pass vengono richiesti comporta costi non indifferenti, che molti cittadini non sono in grado di sostenere. Per queste ragioni ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea, cofirmata dal mio collega il Deputato italiano al Parlamento europeo on. Vincenzo Sofo, affinché la stessa si pronunci sull’uso improprio e discriminatorio che l’Italia sta facendo del Green Pass. Questa situazione deve cessare il prima possibile, le libertà dei cittadini italiani ed europei non sono negoziabili.

 

on. Sergio Berlato

Deputato italiano al Parlamento europeo



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