Il Garante per la Protezione dei Dati Personali mette in discussione la base giuridica scelta per l’introduzione e l’utilizzo dei certificati verdi a livello nazionale. In particolare, il Garante sottolinea come non si sia tenuto debitamente conto dei rischi che l’attuazione della misura determina per i diritti e le libertà dei cittadini coinvolti.
Il Garante per la Protezione dei Dati Personali mette in discussione la base giuridica scelta per l’introduzione e l’utilizzo dei certificati verdi a livello nazionale. In particolare, il Garante sottolinea come non si sia tenuto debitamente conto dei rischi che l’attuazione della misura determina per i diritti e le libertà dei cittadini coinvolti. L’indeterminatezza delle finalità per cui si debba utilizzare questa certificazione, la mancanza di trasparenza in riferimento al trattamento dei dati e ai soggetti deputati al controllo, ci portano ancora una volta a sottolineare come il Green Pass sia un atto lesivo delle nostre libertà individuali. Non solo limita gli spostamenti all’interno del territorio nazionale e diventa condizione per svolgere alcune attività della vita quotidiana, ma la normativa su cui si basa non dà alcuna garanzia di tutela dei nostri dati personali. Si tratta di violazioni inaccettabili.
on. Sergio Berlato
Deputato italiano al Parlamento europeo