Il poter accedere all’acqua potabile è un diritto indiscutibile ed inalienabile per tutti. Per garantire questo diritto, le istituzioni devono favorire la protezione dell’acqua potabile da tutte le sostanze inquinanti, indipendentemente dal fatto che si tratti di acqua reperibile in superficie o di provenienza sotterranea. Particolare attenzione dovrà essere riservata lungo tutta la catena di approvvigionamento idrico, con continui controlli sulla qualità e quantità di acqua reperibile.
Strasburgo 17 DIC 2024. «Il poter accedere all’acqua potabile è un diritto indiscutibile ed inalienabile per tutti. Per garantire questo diritto, le istituzioni devono favorire la protezione dell’acqua potabile da tutte le sostanze inquinanti, indipendentemente dal fatto che si tratti di acqua reperibile in superficie o di provenienza sotterranea. Particolare attenzione dovrà essere riservata lungo tutta la catena di approvvigionamento idrico, con continui controlli sulla qualità e quantità di acqua reperibile» questo è quanto dichiarato dall’europarlamentare Sergio Berlato (ECR/FdI) nel corso del dibattito “Diritto all'acqua potabile nell'UE”.
A raccontare lo stato dell’acqua in Europa sono due ambiti. Il primo è la relazione sullo “stato delle acque in Europa 2024” dell’Agenzia Europea per l’Ambiente in cui si evince che, nonostante milioni di investimenti, lo stato delle acque superficiali e sotterranee nel vecchio continente non è buono. Il secondo dato è stato elaborato da Eurispes, nel novembre 2023, nello studio “Un sistema che fa acqua: lo stato delle acque in Italia”. Nel leggere il documento scopriamo che l’Italia si colloca al terzo posto in Europa nella classifica dei paesi con maggiori disponibilità di acqua, dietro solo a Svezia e Francia. Ma, eppure, allo stesso tempo, il Bel Paese si colloca tra i maggiori come consumi pro capite di acqua potabile e il secondo per consumi in agricoltura. In tutti i casi, non si evince che la causa possa essere unicamente il cambiamento climatico.
«Si continua a parlare di cambiamenti climatici, ma si fa ancora troppo poco per raccogliere l’acqua piovana in adeguati bacini di raccolta per poi poterla utilizzare durante i periodi di scarsa piovosità - spiega Berlato - La razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua, anche a scopi di irrigazione agricola, potrà aiutare gli imprenditori agricoli a reperire l’acqua necessaria per le loro attività, evitando inutili sprechi. Pari attenzione dovrà essere riservata dalle pubbliche Istituzioni che dovranno adeguare le loro reti di distribuzione idrica per evitare che una parte importante di queste risorse si disperdano per strada per l’inadeguatezza degli impianti idrici esistenti» conclude l’Onorevole Sergio Berlato, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.