L’Europa chiede un’ulteriore stretta sui crediti deteriorati. Con le nuove regole anche chi è in arretrato sui pagamenti di 90 giorni verrebbe considerato cattivo pagatore, con tutte le conseguenze del caso. In un momento di grave difficoltà come quello che stiamo affrontando, una simile impostazione rischia di generare gravi conseguenze sulla tenuta del nostro tessuto economico e produttivo, generando gravi danni ad imprese e famiglie. Sarà molto più difficoltoso ottenere mutui, prestiti e finanziamenti, cioè ossigeno per la ripartenza dopo il caos dell’emergenza sanitaria che si è trasformata in emergenza economica ed occupazionale. Il compito delle Istituzioni europee dovrebbe essere quello di aiutare i cittadini in difficoltà e non di strozzarli con norme ancora più restrittive. L’allarme è serio e rischia di dare il colpo di grazia alla nostra economia già in affanno. Occorre agire in fretta per evitare l’ennesima ghigliottina burocratica che non tiene in considerazione le esigenze reali e la situazione che stanno vivendo i cittadini europei.