Oggi arriva dalla Commissione europea la risposta all’interrogazione da me presentata sulle presunte violazioni dei diritti umani da parte di alcuni soggetti collegati al WWF nel Bacino del Congo, in India e in Nepal.
Sottolineando la politica di tolleranza zero da parte dell’Unione Europea nei confronti delle violazioni dei diritti umani, la Commissione europea ha reso noto come l’Unione abbia provveduto alla sospensione dei propri finanziamenti alle attività del WWF a Messok Dja nella Repubblica del Congo e un meccanismo di gestione delle denunce sia stato istituito nel parco di Lobéké in Camerun. Nella Repubblica democratica del Congo, il 28 dicembre 2020 il tribunale militare di Mbandaka ha provveduto a condannare cinque ecoguardie del parco nazionale di Salonga coinvolte nell’omicidio, nel rapimento, nella tortura, nelle percosse e nelle ferite inferte a membri della popolazione locale. Per ciò che concerne l’India e il Nepal, sebbene non vi siano progetti sostenuti dall’UE legati al WWF, la Commissione nazionale per i diritti umani e le autorità nepalesi hanno avviato indagini su presunte violazioni dei diritti umani in relazione a incidenti verificatesi nel corso del 2020 che hanno coinvolto la popolazione di Chepang. Alla luce di quanto emerso dalla risposta della Commissione è evidente che l’Unione europea si è immediatamente attivata per tutelare i diritti umani delle comunità locali e delle popolazioni indigene nel Bacino del Congo, in India e in Nepal.
Restano ancora poco chiare quali azioni correttive avrebbe assunto il WWF, nonostante le esortazioni dell’Unione europea ad adottare le immediate misure necessarie, compreso il rafforzamento dei propri sistemi di salvaguardia e a sollecitare l’avvio di indagini e azioni penali nei confronti delle ecoguardie sospettate di tali abusi.
on. Sergio Berlato
Deputato italiano al Parlamento europeo