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La crisi è più grave del previsto, l’Europa deve adottare misure più concrete ed immediate

07.07.2020

Il Pil dell’Eurozona è crollato mediamente dell’8,7%, contro il 7,7% stimato precedentemente dalla Commissione europea.

La crisi economica e sociale causata dal Covid-19 è più grave del previsto: l’emergenza sanitaria e le conseguenti misure di contenimento hanno infatti indotto una profonda contrazione economica e le effettive perdite di produzione dei primi due trimestri sono maggiori rispetto a quelle ipotizzate. Il Pil dell’Eurozona è crollato mediamente dell’8,7%, contro il 7,7% stimato precedentemente dalla Commissione europea. Tra i Paesi più colpiti è la nostra Nazione a subire la flessione più grave: -11,25% rispetto al -9,5% stimato in primavera.

Le disparità tra Paesi, sia nella recessione che nella ripresa, sono legate alla diversa tempistica del lock-down e alla diversa struttura economica: l’Italia è stata il Paese con il periodo di chiusura delle attività più prolungato, motivo per cui necessita urgentemente di interventi tempestivi.
Ad aggravare ulteriormente la situazione è la probabilità che, data l’elevata incertezza della domanda, non vi siano investimenti nelle imprese, le quali hanno già grosse difficoltà a far ripartire il motore produttivo a causa della mancanza di liquidità.
Alla luce di questi dati allarmanti è fondamentale un rapido accordo sul piano di ripresa proposto dalla Commissione in modo tale da garantire il prima possibile l’accesso ai fondi previsti per il rilancio economico, evitando così che una prolungata crisi del mercato rallenti ulteriormente la ripresa.

È pertanto necessario che l’Europa stabilisca delle misure decise e concrete per garantire sostegno a tutti gli Stati in estrema difficoltà, soprattutto all’Italia che, ricordiamo, essere uno dei Paesi fondatori dell’Unione.
Il nostro Paese non chiede la carità: vorrebbe semplicemente poter disporre di una parte del denaro con cui ha finanziato l’Unione europea in tutti questi anni, senza dover sottostare alle stringenti imposizioni comunitarie che metterebbero letteralmente in ginocchio la nostra economia.


on. Sergio Berlato
Deputato italiano al Parlamento europeo
Parlamentare europeo del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei



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