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Intervento a tutela del futuro dell’agricoltura in Italia e in Europa

01.07.2020

Gli imprenditori non hanno certezze sul loro futuro. Servono misure concrete, non provvedimenti con promesse di grandi numeri che non forniscono alcun tipo di sostegno.

“Nonostante ogni difficoltà possa trasformarsi in un’opportunità, quella attuale potrebbe essere definita come una vera e propria calamità. Gli imprenditori non hanno certezze sul loro futuro. Entro la fine dell’anno più della metà delle imprese italiane potrebbe essere costretta ad abbassare la serranda definitivamente causando una crisi occupazionale e sociale senza precedenti. Gli aiuti da parte del Governo tardano ad arrivare e, se arrivano, saranno di entità irrisoria. In Italia alcuni imprenditori hanno ricevuto una misera elemosina di 600 euro, mentre a quelli tedeschi sono stati versati direttamente in conto corrente dai 6 mila ai 12 mila euro già durante la prima settimana di lock-down. La Commissione ha prorogato la validità della Politica Agricola Comune al 2023 senza fornire certezze sui regolamenti attuativi. I giovani non hanno punti di riferimento e si trovano costretti ad abbandonare la nostra Patria per spostarsi in altri paesi che sfrutteranno questa fuga di cervelli a loro beneficio”.
Apre così il suo intervento il Deputato italiano al Parlamento europeo Sergio Berlato all’assemblea di Confagricoltura della provincia di Verona.


L’on. Sergio Berlato, sempre in prima linea per far valere gli interessi nazionali in Europa, ha avanzato diverse volte la richiesta di sospendere il Green Deal per focalizzare l’attenzione degli interventi comunitari sulle imprese: “servono misure concrete, non provvedimenti con promesse di grandi numeri che non forniscono alcun tipo di sostegno. Il Recovery Fund è stato elogiato come un fondo miracoloso, peccato che attualmente sia solo una proposta che dovrà essere approvata all’unanimità dai capi di stato e di governo dei 27 paesi UE e sappiamo già che alcuni di questi Paesi (Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia) sono restii allo stanziamento di prestiti a fondo perduto. Ciò che conta davvero non è solo l’entità degli aiuti, ma le tempistiche con cui questi aiuti verranno erogati. Il tessuto produttivo che mantiene viva la nostra economia è al collasso ed è inutile che l’ambulanza arrivi a soccorrere il ferito quand’è già morto dissanguato” afferma Sergio Berlato, ricordando che probabilmente i fondi comunitari saranno accessibili solo a primavera 2021.

È necessario erogare immediatamente finanziamenti ed investimenti in settori quali ricerca, innovazione e biotecnologie per poter aumentare la nostra competitività sul mercato. Competitività messa a dura prova anche dalla concorrenza sleale di quei paesi che immettono i loro prodotti sul mercato senza dover rispettare gli obblighi ed i costi sostenuti dai nostri imprenditori.


Per evitare che la Grande Distribuzione Organizzata possa usare i nostri prodotti solo come prodotti civetta per attirare i consumatori al fine di favorire la vendita di altri prodotti di provenienza e di caratteristiche incerte, risulta necessario organizzare l’offerta dei prodotti.
Così facendo non saranno più i colossi della GDO a stabilire il prezzo di acquisto dei prodotti, ma saranno i nostri produttori ad avere questa facoltà riuscendo a garantire dignità a tutti gli operatori del settore che lavorano duramente per fornirci prodotti dalla qualità, tipicità e salubrità certificate.


on. Sergio Berlato
Deputato italiano al Parlamento europeo
Parlamentare europeo del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei



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