Le chiusure di questo ultimo anno a causa del Coronavirus hanno purtroppo portato ad un abuso di internet dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, con un allarmante crescita del numero di minori vittime di cyber-reati.
La produzione industriale del nostro Paese soffre della crisi economica conseguente alla crisi sanitaria da Covid-19.
Secondo una strampalata tesi del mondo animal-ambientalista, il proliferare dei cinghiali sul territorio italiano è causato dall’attività venatoria la quale, mettendo sotto stress gli animali, li indurrebbe a fare più cuccioli.
Abbiamo letto nei giorni scorsi sui vari mezzi di informazione il resoconto trionfalistico di operazioni speciali antibracconaggio condotte nell’area ricompresa tra la regione Emilia Romagna ed il Veneto dai nuclei dei Carabinieri forestali e dei reparti operativi SOARDA.
Viene nuovamente lanciato da parte dei medici l’allarme verso il considerevole calo di prevenzione nei confronti delle malattie diverse dal Coronavirus.
Dopo aver eliminato l’uso del piombo nelle zone umide, ora la Commissione europea vuole eliminarlo su tutto il territorio europeo.
Troviamo inconcepibile che nel programma Next Generation UE il governo non si sia preoccupato di inserire investimenti aeroportuali.
Qualche animal-ambientalista, ricordando la famosa canzone di Angelo Branduardi "Alla fiera dell'est", ritiene che per risolvere un problema se ne debba creare uno più grande. Ricordando che qualche animalista suggerì di liberare gli alligatori in Italia per contrastare la diffusione delle nutrie, ora qualcun altro ipotizza che per limitare la presenza dei cinghiali sul nostro territorio servano i lupi.
Questa mattina l’operazione della Squadra Mobile della Questura di Vicenza ha portato all’arresto di 12 persone gravate da indizi di colpevolezza di traffico di stupefacenti.
L’Europa torna all’attacco dell’enogastronomia italiana, arrivando a sostenere che il consumo di carne, salumi e vino può provocare danni alla salute paragonabili all’abuso del fumo.
La crisi sanitaria unita alle misure di contenimento ancora attive ha portato ad una continua contrazione economica.
Il ritorno in zona gialla della maggior parte delle Regioni italiane non cambia di molto la tragica situazione del settore alberghiero.